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Ora lavora 5 ore al giorno in un’impresa di pulizie. “Non posso dire che mi piaccia. È molto duro e la paga è poca, ma è meglio di niente”. Mahmoud ha 58 anni ed è in Italia dal 1988, un’eternità. È originario della Mauritania, nell’Africa occidentale: “Lì la vita era durissima, allevavo gli animali, cammelli e pecore, e andavo in giro pure senza scarpe, non mi vergogno a dirlo, ma c’era tanto rispetto e orgoglio per quel che hanno fatto i miei genitori per i loro 12 figli”.

Incontriamo Mahmoud subito dopo il suo turno giornaliero mattutino. Ci racconta che il palazzo che deve pulire è molto grande, ha 6 piani e deve “farli” tutto da solo. Ma non si lamenta, anzi è molto grato a chi lo ha seguito in OSF e gli ha permesso di trovare questo impiego.

Ma partiamo dal principio della sua avventura italiana.
“Ricordo che la mia prima busta paga in Italia l’ho avuta negli anni ‘90. All’inizio sono stato 27 anni a Bergamo dove ho lavorato nelle aziende tessili, un mestiere che amavo molto”. Poi quel posto l’ha perso e sono iniziati i problemi perché “L’Italia è bella se lavori, se non lavori è dura”.
È a questo punto che, grazie al passaparola, ha deciso di chiedere aiuto allo Sportello Lavoro di Opera San Francesco.

Andrea – il professionista di OSF che l’ha preso in carico – mi ha dato coraggio, non mi ha solo ascoltato e trovato un lavoro. Ne avevo bisogno perché ero arrabbiato per come ero stato trattato dalle passate aziende e non avevo più molta speranza. Nonostante sia una persona attiva, un grande lavoratore, mi trovavo in difficoltà”.
In un mese, grazie al supporto e alle indicazioni di OSF, Mahmoud, ha avuto la prima vera e concreta proposta lavorativa. Si tratta di un lavoro a tempo indeterminato che gli garantisce una certa tranquillità. Importante, specie per una persona come lui che si è sempre data molto da fare per essere indipendente e non chiedere mai aiuto a nessuno.

Sportello lavoro di Opera San Francesco
Colloquio allo Sportello Lavoro

Ci racconta che, nonostante abbia un’invalidità, non è mai stato un giorno a casa. E, con orgoglio, aggiunge che l’azienda conta molto su di lui, sulla sua disponibilità e serietà. E non stentiamo a crederlo. Certo, si augura di aumentare presto il numero di ore lavorate e il salario, ma è anche un uomo di parola che “non tradisce”, come dice lui stesso. E comportarsi bene è la prima regola.
Della persona che in OSF l’ha spronato a non arrendersi e a cercare ancora con fiducia un lavoro, dice che “ora per me è come un fratello”.

Siamo certi che alla gratitudine di Mahmoud, corrisponda la soddisfazione di chi allo Sportello Lavoro di OSF vede il proprio impegno quotidiano concretizzarsi in opportunità reali.
Sostenere OSF e i suoi Servizi significa anche donare nuove occasioni, concedere nuove possibilità a chi per le più svariate ragioni è, magari solo momentaneamente, senza speranza.

La vostra generosità può significare una vita diversa per lavoratori come Mahmoud.

Grazie a chi vorrà sostenerci, anche ora.

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