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Quando vado in visita alle sedi dei nostri servizi mi capita sempre di vedere persone in fila: in Via Antonello da Messina per accedere al Poliambulatorio e alla Mensa, in Via Kramer per essere ricevuti in Accoglienza, in Area Sociale, al Guardaroba e alle Docce, in Corso Concordia per usufruire della Mensa, in Via Vallazze per lasciare in donazione indumenti, scarpe, farmaci.

Ho provato a osservare i volti delle persone in coda: non ho mai notato espressioni di angoscia nel timore di essere trattati male o respinti. Anche chi ha la tessera sospesa per motivi disciplinari sa che avrà un colloquio di chiarimento.
I nostri ospiti sanno di poter attendere con fiducia, e allora l’attesa chiede solo un po’ di pazienza. Qualcuno prova a saltare la fila ma la gentile fermezza dei nostri vigilanti, insieme alle giuste osservazioni degli altri ospiti, aiuta a rasserenare il clima.
L’attesa insegna a non sentirci padroni del mondo, a non pretendere di avere tutto subito, a non pensare di avere sempre il diritto di precedenza sugli altri.
L’attesa ci insegna che ci sono cose che non sappiamo e non possiamo fare da soli, che possiamo solo ricevere come un dono, come una sorpresa.

Pensando alla Pasqua ormai prossima mi sento particolarmente coinvolto dalla atmosfera di attesa disorientata del Sabato Santo.
Tutti coloro che avevano creduto che Gesù il Nazareno fosse il Messia e avrebbe liberato la Palestina e il mondo da tutto il male erano piombati in una specie di delusione smarrita… Lui, che aveva scelto l’amore gratuito come unica forza per toccare i cuori ed estirpare ogni malvagità, era stato travolto da quella stessa malvagità…
Tutte le attese di bene che aveva suscitato sembravano disattese…

Solo sua madre, Maria, resisteva nella speranza che il suo Gesù non l’avrebbe mai delusa e avrebbe mantenuto le sue promesse…
Maria, donna dell’attesa, tanto venerata da fra Cecilio, ci insegna a saper attendere anche in questi giorni così carichi di smarrimento e di incertezza: il suo Gesù non ci lascerà delusi.
Lui, Amore crocifisso, vincerà ancora ogni violenza, ogni dolore, ogni morte…
Questo il mio augurio per tutti i nostri Volontari, per i Frati di Opera, per i nostri Dipendenti, per i nostri Donatori, per le Aziende che ci sostengono, per tutti coloro che vogliono bene ai nostri Ospiti in povertà: Gesù Risorto colmi di gioia e di speranza ogni vostra attesa! 

Solo l’Amore vince. Buona Pasqua di Gesù!

fra Marcello Longhi


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